ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D'ITALIA

Sezione di Brescia

La battaglia di

El Alamein

L’attacco delle truppe dell’Asse, privo di truppe fresche per sostenerlo validamente, era destinato a infrangersi sulle linee inglesi. Il 3 luglio la Divisione Corazzata italiana Ariete fu distrutta, in seguito ad un attacco della 2a divisione neozelandese, sostenuta da carri e artiglieria. In realtà, furono distrutte le reliquie dell'Ariete, ridotta a una dozzina di carri, a trenta pezzi di artiglieria e a poche centinaia di uomini.

Il cedimento della divisione corazzata italiana scosse anche Rommel. «Questo colpo ci arrivò del tutto inatteso – scrive il generale tedesco - perché nei combattimenti durati lunghe settimane presso Knights Bridge l'Ariete, sia pure sotto la protezione dell'artiglieria e dei carri tedeschi, si era battuta bene contro tutti gli assalti britannici, sebbene subisse sensibili perdite. Ora gli italiani non erano più in grado di rispondere alle enormi esigenze della situazione».

Dopo l'Ariete fu la volta della divisione di fanteria Sabratha (ricostituita dopo la Campagna di Libia del 1940-41) a essere investita dalla 9a australiana. Poi, furono assaliti i resti della Trieste e delle altre divisioni di fanteria. L'altura di Ruwesait era stata in buona parte occupata dagli italiani, ma a causa del cedimento delle truppe ormai allo stremo, fu perduta in poco tempo. Poiché Ruwsesait, al pari dell'altura di Alam Halfa, con le stesse caratteristiche, era una posizione di primaria importanza, la sua perdita fu grave. Come si è detto all'inizio, il terreno nel settore nord del fronte di El Alamein è piatto e uniforme, per cui rilievi del terreno appena percettibili diventarono di grande importanza tattica.

La seconda battaglia (31 agosto - 6 settembre 1942)

Nel mese di agosto accaddero importanti cambiamenti ai vertici dei due schieramenti, che avranno importanti riflessi sull’esito finale della battaglia di El Alamein.

A partire dal 12 agosto, il Comando Superiore italiano delle Forze Armate dell'Africa Settentrionale mutò la propria denominazione e si chiamò Comando Superiore Forze Armate della Libia, con giurisdizione militare in tutto il territorio della colonia. Nella stessa data, l'Armata italo-tedesca, agli ordini del Maresciallo Rommel, passò alle dirette dipendenze del Comando Supremo italiano e per i contatti con l'Armata venne creata una Delegazione, che prese il nome di Delease: acronimo di Delegazione Africa Settentrionale-Egitto. Il maresciallo Bastico, che era anche Governatore Generale della Libia, ricorda nelle sue memorie il seguente effetto nel campo dell’Asse. «L'unico risultato fu che Rommel assunse piena autonomia e fu libero di agire come meglio credeva. Da quel momento, gli organi italiani in Africa funzionarono come semplici uffici di collegamento con il Comando tedesco, mentre per i rapporti con il Comando supremo a Roma, Rommel si servì soltanto del Generale von Rintelen (addetto militare tedesco a Roma)».

Nel campo britannico si era decisa la sostituzione del comandante in capo. Il primo ministro. Winston Churchill, e il Capo di Stato Maggiore Generale Imperiale, Alan Brook, si fermarono al Cairo, all'andata e al ritorno, prima di dirigersi a Mosca per importanti colloqui con Stalin. In quegli incontri si era di fatto decisa la rimozione del generale Auchinleck dal comando del Medio Oriente. Per cui, inizialmente un altro veterano della guerra nel deserto, il generale Gott, avrebbe dovuto assumere il comando dell'Ottava Armata e il generale Alexander quello del Medio Oriente. Ma Gott morì durante un trasferimento in Egitto: l’aereo sul quale viaggiava fu abbattuto dai caccia dell’Asse. Al comando dell'Ottava Armata fu quindi designato il generale Bernard Law Montgomery: un ufficiale molto prudente, dotato di pochissima audacia. La sua tattica era monotematica. Consisteva nell’attaccare il nemico con forze 10 volte superiori: attese quasi tre mesi, prima di sferrare il colpo decisivo alle divisioni italo-tedesche, già inferiori da tempo nel numero e nei mezzi. Un personaggio molto vanesio nel suo modo d’essere: convocava spesso i giornalisti in conferenze stampa dove esaltava il proprio operato.

 

 

 

Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia © 2015

A.N.P.d'I. Seziona di Brescia

Via Repubblica Argentina n° 120 - Brescia LA SEZIONE E' APERTA TUTTI I VENERDI DALLE 20.30 ALLE 22.30.